I tatuaggi sono oggi molto diffusi, non altrettanto una chiara e precisa conoscenza dei possibili rischi e complicanze. Lo dimostra anche l’ultimo studio della Commissione UE sul fenomeno, assieme a rischi e complicanze derivanti da pigmenti e strumenti. In Italia una normativa in materia è ancora assente
E’ un report dal titolo Safety of tattoos and permanent make up che permette di scoprire molte informazioni importanti per la propria sicurezza e salute in tema di tatuaggi.
Il report è il prodotto di uno studio mirato, promosso dalla Commissione UE, il quale, oltre ai dati, presenta proposte soprattutto per un’armonizzazione delle norme a livello europeo, così come sulla definizione controlli e misure sui requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi.
Le statistiche indicano che il 12% degli europei (circa 60 milioni) e il 24% dei cittadini degli Stati Uniti sono oggi tatuati: si può dire che lo sono le donne più degli uomini e i giovani molto più degli adulti. Spesso però la scelta del tatuaggio è stata assunta senza una conoscenza precisa delle possibili complicanze, anche perché in Italia e in vari altri Paesi europei non esiste una normativa che regolamenti i tatuaggi e gli studi in cui si devono effettuare.
Ecco i principali problemi messi in evidenza dal rapporto:
- I tatuaggi possono comportare infezioni, allergie acute e ipersensibilità ritardata
- Alcune delle sostanze usate per i tatuaggi potrebbero essere rischiose per lo sviluppo di cancro: negli inchiostri spesso sono inclusi idrocarburi policiclici aromatici, ammine aromatiche primarie, metalli pesanti e conservanti, senza controlli specifici
- Alcune componenti utilizzati per il tatuaggio possono provocare infezioni: non solo gli strumenti, ma anche i pigmenti, a volte scadenti e non autorizzati per l’uso in prodotti cosmetici
- Non sono previsti requisiti specifici per i laboratori o studi in cui si effettuano, in base alla normativa vigente
- Non si dispone in realtà di una casistica delle complicanze da tatuaggio, più che altro di natura dermatologica. La maggior parte dei reclami sono transitori e riguardano la guarigione delle ferite. Si conoscono reazioni a inchiostri rossi e neri, che possono rendersi manifeste dopo una latenza lunga (decenni)
- Anche i trattamenti con terapia laser per la rimozione dei tatuaggi non è priva di inconvenienti, in particolare disturbi della pigmentazione della pelle (5-15% dei pazienti
Da ricordare, tra i contenuti del rapporto:
- Gli effetti negativi sulla salute legati all’applicazione e alla rimozione di tatuaggi sono riportati in letteratura, ma i potenziali effetti a lungo termine dell’esposizione ai prodotti chimici in inchiostri sono ancora sconosciuti e potrebbero diventare critici nel tempo a causa del numero elevato di persone tatuate
- Servono ulteriori campagne di informazione sui rischi per i potenziali clienti, in particolare mirate agli adolescenti e ai giovani, consentendo una scelta consapevole. La formazione di tatuatori dovrebbe poi essere obbligatoria e coprire almeno alcuni argomenti chiave. Nella popolazione vi è una bassa percezione del rischio. Ci si basa principalmente sulle informazioni fornite dai tatuatori, genitori o amici, o attraverso i mass media e internet. Tra gli studenti, la consapevolezza sui rischi infettivi sembra essere più elevato che in quelle non infettive, ma che la conoscenza è spesso solo superficiale.