La dermatite atopica è, tra le malattie della pelle, la più frequente nei bambini: circa il 3% dei bambini in età scolare soffre di dermatite atopica. Con questa Guida si vogliono fornire indicazioni ai genitori di bambini con dermatite atopica per gestire nel modo corretto la malattia. In particolare si vuole rispondere ai seguenti quesiti:
1. Come si riconosce la dermatite atopica?
2. Quali sono le cause della dermatite atopica?
3. Come si cura la dermatite atopica?
4. Si può prevenire la dermatite atopica?
Come si riconosce la dermatite atopica?
La dermatite atopica si manifesta con macchie rosse irritate che prudono in alcune aree del corpo. Nei bambini più piccoli compaiono spesso piccole vesciche mentre nel bambino più grande e nell’adulto si possono formare delle croste e squame di pelle secca.
In genere queste lesioni si presentano per una o due settimane per poi, se trattate, sparire e ripresentarsi successivamente. Nella maggior parte dei casi la dermatite atopica si manifesta entro il primo anno di vita e in genere si risolve entro l’adolescenza.
E’ VERO CHE LA DERMATITE ATOPICA SI RICONOSCE PERCHÉ LE LESIONI HANNO UNA DISTRIBUZIONE TIPICA?
VERO. Le lesioni sono di solito sulle superfici flessorie (per esempio nella piega del braccio oppure dietro al ginocchio), il collo, le palpebre, la fronte, i polsi e il dorso di mani e piedi.
Nel lattante le lesioni sono soprattutto al volto (fronte e guance), al cuoio capelluto e al tronco.
E’ VERO CHE LA DERMATITE ATOPICA PUÒ ESSERE CONFUSA CON LA DERMATITE DA PANNOLINO?
FALSO. La dermatite da pannolino a differenza della dermatite atopica compare esclusivamente sulla pelle sotto il pannolino ed è causata dalla macerazione della cute per il ristagno di urina e feci.
Questa forma di dermatite, sebbene banale e spesso passeggera, non deve essere sottovalutata per il rischio di infezione sia da parte di batteri sia da parte di funghi.
Per prevenire e trattare la dermatite da pannolino si consiglia di:
– lavare ripetutamente la zona con acqua tiepida e detergenti delicati non necessariamente antisettici;
– asciugare la cute tamponando;
– cambiare spesso il pannolino;
– applicare creme o paste all’ossido di zinco se la cute è irritata.
Nel caso in cui, nonostante queste attenzioni, la cute non tenda a migliorare, può essere opportuno rivolgersi al medico per valutare una cura specifica per l’eventuale infezione sopraggiunta Una delle più frequenti è quella da candida (un fungo), che è spesso concomitante alla presenza di “mughetto” (piccole macchie bianche sulle gengive e sulla lingua) nella bocca del bambino.
E’ VERO CHE LA DERMATITE ATOPICA A DIFFERENZA DI ALTRE MALATTIE DELLA PELLE COMPARE SOLO NELL’INFANZIA?
FALSO.Nella maggior parte dei casi (60%) l’esordio della malattia è entro il primo anno di vita, in genere a partire dal terzo mese. Nel 30% dei casi inizia tra il primo e il quinto anno e solo nel 2% dei casi dopo i 10 anni. In genere si risolve nell’infanzia ma in alcuni casi può persistere nell’età adulta oppure ripresentarsi nell’adolescenza. In casi rari si presenta per la prima volta in età adulta (1-2% dei casi).
E’ VERO CHE UNA CARATTERISTICA DELLA DERMATITE ATOPICA È CHE SI ALTERNANO PERIODI IN CUI LA MALATTIA È ATTIVA AD ALTRI IN CUI REGREDISCE?
VERO.Caratteristica della dermatite atopica è l’alternanza tra le fasi di ripresa o peggioramento e di attenuazione o scomparsa dei sintomi. Il miglioramento in genere avviene nei mesi estivi e la ripresa della sintomatologia in quelli invernali, ciò è dovuto al freddo e alla secchezza dell’aria. Altra caratteristica è il peggioramento del prurito nelle ore notturne con conseguente disturbo del sonno, che determina irritabilità e diminuzione dell’attenzione nelle ore diurne.
E’ VERO CHE L’ARROSSAMENTO CHE PUÒ COMPARIRE NELL’AREA GENITALE DI UN ANZIANO INCONTINENTE CON PANNOLONE È UNA FORMA DI DERMATITE ATOPICA?
FALSO.Nell’anziano incontinente con pannolone, è frequente la presenza di irritazione e macerazione della cute nella zona genitale. In questo caso non si tratta di una forma di dermatite atopica ma della conseguenza di un’esposizione prolungata all’umidità, con alterazione del pH della pelle e riduzione della funzione di barriera della pelle stessa. Questi fenomeni irritativi non vanno sottovalutati perché possono essere causa della successiva formazione di lesioni da decubito (chiamate anche lesioni da pressione). Per prevenire la formazione di fenomeni irritativi nell’anziano è opportuno:
– osservare quotidianamente le condizioni della pelle;
– mantenere la pelle pulita con l’utilizzo di detergenti debolmente acidi non irritanti, in particolare dopo ogni evacuazione;
– asciugare per tamponamento;
– in presenza di cute secca applicare olii protettivi o creme idratanti ed emollienti.
Se la cute si presenta irritata e/o arrossata si consiglia di utilizzare paste a base di ossido di zinco.
Quali sono le cause della dermatite atopica?
Le cause della dermatite atopica non sono chiare, ma è probabile che siano implicati fattori ereditari e ambientali. I figli di genitori che hanno sofferto di dermatite atopica hanno infatti un rischio più alto di ammalarsi a loro volta. La dermatite atopica sembra anche associata a un non buon funzionamento del sistema immunitario, cioè il sistema che riconosce e contrasta gli agenti che provocano infezioni, come per esempio virus e batteri. In queste persone il sistema immunitario sembra determini un’infiammazione della cute, anche se non è presente un vero e proprio agente infettivo. In passato si riteneva che fosse causata da stress o da altri disturbi emozionali: oggi si sa che lo stress può peggiorare l’andamento della malattia, ma non è la causa.
E’ VERO CHE È NECESSARIO LIMITARE L’ESPOSIZIONE AI POLLINI?
VERO. Nei soggetti sensibilizzati, l’esposizione ai pollini in primavera ed estate va limitata, perché si può verificare un peggioramento della dermatite nelle zone esposte.
E’ VERO CHE LA DERMATITE ATOPICA È CAUSATA DA PROBLEMI PSICOLOGICI?
FALSO. La dermatite atopica non è conseguenza di disagi psicologici o della sfera emotiva, ma le lesioni della dermatite atopica possono creare problemi relazionali. Ciò può avvenire specie durante l’età preadolescenziale e adolescenziale, età peraltro in cui al ragazzo/a si richiede di assumersi la diretta responsabilità di seguire le strategie di prevenzione e cura. Può essere utile quindi, nei casi più gravi, un sostegno in ambito psicologico.
Come si cura la dermatite atopica?
La cura della dermatite atopica mira a:
– ridurre l’infiammazione della pelle e di conseguenza il prurito;
– ristabilire la corretta idratazione della pelle;
– contrastare le infezioni.
E’ bene non improvvisare cure casalinghe ma rivolgersi sempre al medico in caso di dermatite atopica. Per trattare il prurito il medico può prescrivere un unguento, una crema o una lozione a base di cortisone da applicare sulle lesioni per un periodo limitato di tempo, da sospendere poi gradualmente perché l’interruzione brusca può causare un peggioramento della malattia. Il medico potrà anche, a seconda dei casi, suggerire di coprire le lesioni una volta medicate. Utile è pure l’uso di creme idratanti.
A differenza di altre condizioni, il prurito da dermatite atopica non si riduce con l’uso degli antistaminici.
E’ importante non sottovalutare la dermatite atopica perché se non curata adeguatamente può andare incontro a infezioni batteriche, virali o fungine.
E’ VERO CHE NEL CASO IN CUI SOPRAGGIUNGA UN’INFEZIONE BATTERICA VANNO USATI GLI ANTIBIOTICI?
VERO. Gli antibiotici vanno usati solo se le lesioni della dermatite si sono infettate a causa di batteri. L’applicazione prolungata di antibiotici per via locale (cioè applicati sulla cute) non è raccomandata. Ciò è dovuto al rischio che i batteri divengano resistenti al farmaco, o che l’organismo del bambino si possa sensibilizzare al farmaco. Anche in questo caso quindi bisogna rivolgersi al medico e seguire fedelmente passo passo le sue indicazioni.
E’ VERO CHE PER RIDURRE IL PRURITO SI DEVE IDRATARE MOLTO LA PELLE?
VERO. Per il modo alterato con cui lo strato più superficiale della cute (strato corneo) funziona da barriera verso l’esterno, la pelle di chi ha una dermatite atopica ha una perdita eccessiva di acqua. Per ovviare a ciò si possono fare bagni tiepidi di una ventina di minuti, seguiti dall’applicazione di creme idratanti. La vaselina è il miglior prodotto idratante, in alternativa si può optare per le creme base per la pelle. Il trattamento con le sostanze emollienti va effettuato regolarmente, anche più volte al giorno e va proseguito anche se i sintomi sembrano essere migliorati.
Si può prevenire la dermatite atopica?
Non esistono prove sufficienti per raccomandare specifici comportamenti di prevenzione. Sembra però che l’allattamento al seno possa avere una certa efficacia nel prevenire la dermatite atopica del bambino, ma i dati disponibili non sono univoci. Tuttavia alle persone che potrebbero essere a rischio (per familiarità o storia di allergie) o che hanno già avuto i sintomi della dermatite almeno una volta, si consiglia di:
– usare regolarmente prodotti per la pelle emollienti (trattengono umidità e riducono la secchezza della cute);
– evitare il più possibile sostanze irritanti, come ad esempio saponi e detergenti (inclusi shamp, bolle di sapone, gel per la doccia o altri liquidi per l’igiene);
– diluire i detersivi di uso quotidiano (lavatrice) e risciacquare abbondantemente i vestiti);
– risciacquare accuratamente le mani quando si lavano con il sapone;
– indossare guanti /indumenti per la protezione quando si utilizzano detergenti per la pulizia della casa;
– se la causa della dermatite sembra essere un’allergia, è necessario eliminare o ridurre la possibilità di entrare in contatto con la sostanza che la determina (allergene);
– mantenere una adeguata temperatura, costante in tutta la casa;
– preferire indumenti e biancheria di cotone. Alcuni tessuti, come la lana o materiali fatti di tessuto ruvido, sembra aumentino l’irritazione della cute;
– usare un’adeguata protezione quando ci si espone al sole.
E’ VERO CHE SEGUIRE DURANTE LA GRAVIDANZA UNA DIETA PER ESCLUDERE GLI ALLERGENI AIUTA A RIDURRE IL RISCHIO DI DERMATITE ATOPICA NEL BAMBINO?
FALSO. I dati disponibili non sono ancora chiari per poter dire con certezza se la dieta della mamma in gravidanza possa influenzare la comparsa della malattia nel nascituro. Alcune linee guida internazionali ritengono che far seguire alla donna in gravidanza, e successivamente alla donna che allatta, una dieta che escluda cibi allergenici non sia efficace nel ridurre il rischio di dermatite atopica.
Indice dei Contenuti