L’emodialisi è il trattamento più frequentemente usato nei casi di insufficienza renale grave. Dagli anni ’60, anni nei quali venivano praticate le prime emodialisi, sono stati fatti passi avanti con notevoli progressi in termini di aspettativa di vita, riduzione degli effetti negativi e qualità della vita del malato. Nonostante i progressi fatti, l’emodialisi rimane ancora oggi una terapia che sottopone a grande stress fisico ed emotivo sia la persona sia i suoi familiari; con questa Guida si vuole spiegare che cos’è l’emodialisi, come aiutare il malato a comprendere l’importanza di questa terapia, come accettarla e come conviverci nel modo migliore. In particolare si risponderà ai seguenti quesiti:
1. Quando si deve ricorrere all’emodialisi?
2. In che cosa consiste l’emodialisi?
3. Come va modificato lo stile di vita di una persona in emodialisi?
4. Quali sono gli accorgimenti dietetici da seguire durante l’emodialisi?
Quando si deve ricorrere all’emodialisi?
L’emodialisi è il trattamento di scelta per le persone con un’insufficienza renale cronica in stadio terminale cioè per quei malati nei quali il rene, organo che filtra e depura il sangue formando le urine, non riesce più a svolgere le sue funzioni. La ridotta capacità dei reni di filtrare il sangue è classificata in cinque stadi, che vanno da 1 a 5. lo stadio 5 è quello terminale cioè quello in cui i reni hanno perso quasi totalmente la loro funzione ed è pertanto necessario un trattamento che sostituisca la loro funzione: la dialisi o il trapianto.
L’emodialisi è un trattamento salvavita che offre buone prospettive di sopravvivenza.
E’ VERO CHE L’EMODIALISI TROVA INDICAZIONE ANCHE NEI CASI DI INTOSSICAZIONE ACUTA?
VERO. L’emodialisi trova anche indicazione come terapia depurativa nelle forme di intossicazione acuta, allo scopo di rimuovere dal sangue le sostanze tossiche circolanti facilitando così la detossificazione e nei casi di interruzione temporanea della funzionalità renale a seguito di gravi eventi traumatici che coinvolgono numerosi organi.
E’ VERO CHE LA DIALISI UNA VOLTA INIZIATA NELLE FORME CRONICHE PUÒ ESSERE ANCHE INTERROTTA PER ALCUNI MESI?
FALSO. La dialisi è un trattamento salvavita, la sua interruzione può comportare la morte, quindi se necessaria va iniziata e non va sospesa.
La persona in dialisi potrebbe tuttavia andare incontro a crisi depressive che la portano a richiedere l’interruzione della terapia. In questi casi è bene convincere il malato a parlare con i sanitari (medici e infermieri), in particolare con uno psicoterapeuta che lo aiuti a continuare la terapia.
In casi particolari potrebbe però essere necessario interrompere la terapia:
– per problemi tecnici per esempio quando non è possibile confezionare una fistola arterovenosa (vedi In che cosa consiste l’emodialisi) nè posizionare un catetere venoso centrale;
– oppure per un peggioramento generale delle condizioni di salute, per esempio in caso di tumore, nelle fasi terminali di malattia.
La decisione di sospendere la dialisi va discussa e condivisa con l’èquipe nefrologica.
In che cosa consiste l’emodialisi?
Nell’emodialisi il sangue passa attraverso una macchina che funge da rene artificiale, in poche parole il sangue viene prelevato dalla persona, fatto circolare attraverso un filtro esterno che lo purifica e poi reintrodotto nell’organismo.
Per poter effettuare l’emodialisi viene creata con un piccolo intervento chirurgico una congiunzione tra una vena e un’arteria (chiamata fistola arterovenosa). Nei casi in cui invece c’è un’urgenza per una insufficienza renale acuta viene usato un catetere venoso centrale.
All’inizio della seduta dialitica il malato viene connesso (con due aghi posizionati nel braccio della fistola uno per l’uscita del sangue e l’altro per il rientro; o attraverso il catetere venoso) all’apparecchio per emodialisi. Durante il trattamento si utilizzano sostanze anticoagulanti (eparina) per evitare che il sangue si coaguli. La seduta di terapia dura circa 4 ore ed è indolore.
E’ VERO CHE TRA L’INTERVENTO PER CREARE LA FISTOLA E LA PRIMA EMODIALISI DEVONO PASSARE MESI?
VERO. Secondo le linee guida europee occorrono almeno 6 settimane prima di poter utilizzare la fistola. La raccomandazione è quindi che venga preparata la fistola almeno 2-3 mesi prima di iniziare l’emodialisi.
E’ VERO CHE L’EMODIALISI È L’UNICA TERAPIA DIALITICA POSSIBILE?
FALSO. Oltre all’emodialisi è possibile ricorrere alla dialisi peritoneale. Con la dialisi peritoneale le sostanze tossiche vengono eliminate attraverso il peritoneo cioè attraverso la membrana che ricopre la parete interna dell’addome e gli organi contenuti. Per depurare il sangue, la dialisi peritoneale utilizza un catetere che viene inserito in addome e un liquido chiamato liquido di dialisi. Questo liquido entra nell’addome attraverso il catetere e la membrana peritoneale svolge la funzione di filtro rimuovendo così le scorie del sangue.
Sia l’emodialisi sia la dialisi peritoneale consentono di ottenere ottimi risultati. La scelta del tipo di dialisi da adottare dipende dal malato e, in alcuni casi, da problemi di salute che possono rendere un metodo preferibile rispetto a un altro. Per esempio la dialisi peritoneale potrebbe non essere raccomandata se il malato è stato sottoposto a una precedente operazione all’addome.
E’ VERO CHE L’EMODIALISI PUÒ ESSERE PRATICATA ANCHE A CASA?
VERO. In genere l’emodialisi si esegue in ospedale, assistiti da medici e infermieri oppure in centri per la dialisi situati all’esterno delle strutture ospedaliere, ma sempre assistiti dagli infermieri e con la supervisione periodica del medico; tuttavia alcuni possono fare l’emodialisi a casa, dopo aver frequentato insieme a una persona che li assiste un corso di formazione di alcuni mesi per acquisire le conoscenze e le competenze necessarie.
E’ VERO CHE L’EMODIALISI VIENE PRATICATA PIÙ VOLTE ALLA SETTIMANA?
VERO. In genere l’emodialisi viene effettuata 3 volte alla settimana e dura circa 4 ore. Durante la dialisi si può leggere, ascoltare la radio, guardare la televisione.
E’ VERO CHE PRIMA DEL’EMODIALISI È PREFERIBILE MANGIARE POCO?
VERO. In genere prima dell’emodialisi si consiglia di mangiare poco. Tra le altre raccomandazioni c’è quella per le persone ipertese di non prendere la terapia antipertensiva (salvo diversa indicazione del medico). Si raccomanda di riferire sempre al medico e/o all’infermiere se ci sono stati problemi tra una seduta dialitica e l’altra.
E’ VERO CHE DURANTE LA SEDUTA DI EMODIALISI SI PUÒ AVERE LA SENSAZIONE DI SVENIMENTO?
VERO. Durante la dialisi i liquidi in eccesso vengono rimossi insieme alle sostanze tossiche, se la rimozione dei liquidi è troppo rapida o se è eccessiva si può avere un abbassamento della pressione del sangue e di conseguenza si può avertire la sensazione di perdita dei sensi. Inoltre possono manifestarsi sintomi come mal di testa, nausea, vomito. Nelle ore successive al trattamento si prova in genere una forte sensazione di stanchezza.
Come va modificato lo stile di vita di una persona in emodialisi?
Chi fa la dialisi può e deve continuare a svolgere una vita normale: è possibile quindi tornare a lavorare, fare attività fisica, viaggiare e avere una vita di relazione.
L’unica accortezza è quella di evitare attività che potrebbero aumentare il rischio di ferire il braccio con la fistola arterovenosa e/o infettare l’accesso vascolare. Per esempio non sono raccomandati lavori che richiedano di sollevare carichi pesanti o sport di contatto come per esempio il rugby, tuttavia è sempre bene parlare con il proprio medico per avere indicazioni specifiche. Si raccomanda inoltre di seguire uno stile di vita sano, quindi evitare di fumare, non assumere alcolici e praticare attività fisica regolarmente adeguando gli esercizi fisici alle proprie condizioni cliniche.
E’ VERO CHE LE PERSONE SOTTOPOSTE A DIALISI NON POSSONO PIÙ VIAGGIARE?
FALSO. Le persone in dialisi possono continuare a viaggiare: esistono infatti centri di dialisi che ospitano gli emodializzati per un periodo di vacanza. Si consiglia di prendere contatti per tempo con questi centri, prima di partire per il viaggio, in modo da non avere problemi all’ultimo minuto.
E’ VERO CHE LE PERSONE IN DIALISI SPESSO SOFFRONO DI DEPRESSIONE?
VERO. Le persone in terapia dialitica sono molto vulnerabili e vanno incontro a crisi emotive spesso di tipo depressivo. Non è raro osservare periodi di ottimismo ed euforia alternati a periodi di depressione, scoraggiamento, disillusione; si possono osservare momenti di gratitudine verso le persone vicine alternati a momenti di rabbia e frustrazione. Per il malato è importante ricevere l’incoraggiamento familiare e appoggiarsi a un centro di dialisi che lo sostenga anche psicologicamente. Il sostegno di uno psicoterapeuta è fondamentale in quanto i familiari non sempre sono preparati a gestire la malattia e la sofferenza del proprio caro e spesso è bene che anche i familiari si appoggino a un esperto per avere un consiglio su come gestire e come interpretare i comportamenti a volte contraddittori del malato.
E’ VERO CHE LE PERSONE IN EMODIALISI NON POSSONO PRATICARE ATTIVITÀ FISICA?
FALSO. L’attività fisica è sempre raccomandata perchè migliora la condizione generale di salute e riduce la mortalità. Bisognerebbe fare un po’ di esercizio tutti i giorni o almeno tre volte la settimana rispettando il proprio livello di allenamento e le propria condizione di salute generale. Va precisato che camminare è già un buon allenamento: si può quindi iniziare da una semplice passeggiata quotidiana per poi aumentare gradatamente il livello di attività.
Quali sono gli accorgimenti dietetici da seguire durante l’emodialisi?
La persona in emodialisi deve seguire una dieta varia, limitando l’assunzione di sostanze che possono accumularsi e nuocere alla salute.
La dieta in emodialisi deve quindi:
– soddisfare le richieste energetiche e nutrizionali e prevenire la malnutrizione;
– mantenere un buono stato nutrizionale;
– introdurre un corretto apporto di proteine e vitamine;
– controllare l’assunzione di liquidi;
– controllare l’assunzione di sali minerali come sodio, potassio, calcio e fosforo.
L’alimentazione deve essere varia e sana preferendo alimenti preparati in casa rispetto a quelli confezionati ed evitando gli snack salati (per esempio noccioline, crackers e patatine), cibi da fast food, gli insaccati e le frattaglie.
E’ VERO CHE OCCORRE LIMITARE L’ASSUNZIONE DI ALIMENTI RICCHI DI POTASSIO E FOSFORO?
VERO. Il potassio e il fosforo sono minerali che la persona in emodialisi deve assumere con moderazione, un eccesso di potassio nel sangue infatti può causare aritmie cardiache e affaticamento muscolare, mentre un aumento del fosforo stimola anche l’aumento di calcio nel sangue con effetti negativi sulla struttura ossea. Si riportano di seguito alcuni degli alimenti da assumere con moderazione perchè ad alto contenuto di potassio e fosforo.
Alimenti ad alto contenuto di potassioAlimenti ad alto contenuto di fosforo
Frutta secca, semi oleosi
Frutta fresca in particolare albicocche, banane, castagne, datteri, kiwi
Carciofi, cavolini, patate
Alcuni pesci quali la sarda, la triglia, lo scorfano
CioccolataFormaggi come asiago, caciotta stagionata, caciocavallo
Germe di grano
Pesce (soprattutto il tonno fresco)
Per ridurre ulteriormente il contenuto di potassio e fosforo degli ortaggi si consiglia di cambiare l’acqua di bollitura a metà cottura, facendoli bollire in due acque si va infatti a perdere buona parte dei sali minerali contenuti.
E’ VERO CHE LE PERSONE IN EMODIALISI DEVONO UTILIZZARE INVECE DEL SALE DA CUCINA (CLORURO DI SODIO) I SOSTITUTI DEL SALE?
FALSO. Il cibo dovrebbe essere mangiato senza integrazione di sale (cloruro di sodio), in quanto il sodio tende ad accumularsi causando ritenzione di liquidi e aumento di peso. Bisogna anche evitare i sostituti del sale perché sono ricchi di potassio. Vanno evitati anche tutti gli alimenti che sono già di per sè ricchi di sale come per esempio:
– crostacei;
– frutti di mare;
– prodotti in scatola (carne conservata, legumi, tonno);
– olive, capperi;
– tutti i piatti pronti.
E’ VERO CHE PANE, PASTA E RISO SONO ALIMENTI CONSIGLIATI ANCHE IN EMODIALISI?
VERO. Le persone in emodialisi dovrebbero consumare tutti i giorni cereali e derivati perchè ricchi in carboidrati. Si consiglia di preferire i cereali raffinati perchè rispetto a quelli integrali hanno una minore concentrazione di potassio.
Oltre alla pasta bisognerebbe consumare:
– carne (3-4 porzioni la settimana), evitando carni molto grasse;
– pesce (4-5 porzioni la settimana), fresco o surgelato evitando le varietà grasse;
– uova (2 uova la settimana);
– latte o yogurt 1 porzione al giorno;
– formaggi freschi o stagionati (tipo parmigiano);
– affettati magri (prosciutto crudo o cotto) una sola volta la settimana.
Come condimento è bene preferire l’olio extravergine di oliva o l’olio di semi (non a semi misti).
E’ VERO CHE LE PERSONE IN EMODIALISI DEVONO TENERE SOTTO CONTROLLO L’ASSUNZIONE DI LIQUIDI?
VERO. Dopo qualche tempo dall’inizio della dialisi si urina molto meno, per questo è importante non assumere troppi liquidi. In genere la quantità di liquidi concessa è di circa 500-600 ml ai quali va sommato l’equivalente eventualmente perso con le urine, occorre tuttavia sempre chiedere al proprio medico la quantità raccomandata per il proprio caso. Si consiglia di bere sempre dalla stessa bottiglia per riuscire a quantificare più agevolmente la quantità di liquidi bevuti e di evitare i luoghi troppo caldi così da tenere sotto controllo la sete. Nel calcolo dei liquidi assunti è necessario considerare anche i cibi con alto contenuto di acqua (per esempio anguria, minestra, …).
E’ VERO CHE DURANTE LA DIALISI OCCORRE LIMITARE L’ASSUNZIONE DI PROTEINE?
FALSO. A differenza di quanto raccomandato nei pazienti con insufficienza renale non in trattamento dialitico, l’apporto proteico nella persona dializzata non deve essere limitato in quanto l’emodialisi aumenta la perdita di proteine. L’apporto proteico non deve essere inferiore a 1 grammo per kg al giorno necessario (per un adulto di 70 kg l’apporto sarà di 70 grammi al giorno).
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