Sedazione profonda

Tra gli argomenti di cui si parla in questo momento vi è il trattamento farmacologico per la sedazione profonda, utilizzato nelle fasi finali di vita di pazienti che devono affrontare sofferenze fisiche e morali a causa della propria malattia  

La sedazione profonda è un trattamento farmacologico, che può essere attuato solo dopo un’attenta valutazione medica del singolo caso. In generale è uno dei trattamenti attuati dai team di Cure Palliative, una delle possibilità di cura quando ormai la guarigione non fa più parte delle possibili evoluzioni della malattia.

Le Cure Palliative si occupano appunto della fase finale della vita, quando non si possono più attuare trattamenti che portano alla guarigione del paziente. In questi percorsi, possono verificarsi situazioni cliniche in cui il dolore è difficilmente trattabile, risulta insopportabile e/o difficile da contenere. Viene quindi offerta al paziente la sedazione profonda.  

Si deve qui considerare che a determinare questa scelta da parte del paziente è sicuramente la sua personale concezione del significato del dolore: per parte delle persone, questo sintomo e condizione soggettiva è qualcosa che non ha motivo di essere sostenuto, non ha un significato esistenziale specifico: si può quindi parlare di dolore inutile o non necessario, come ad esempio nelle patologie croniche. Questa definizione vuole sottolineare che a seconda delle proprie convinzioni, il dolore può essere considerato:

  • un elemento naturale della esperienza umana
  • una esperienza che si può evitare, dato che oggi ne abbiamo la possibilità.

Per chi lo considera non necessario, oggi vi sono a disposizione trattamenti farmacologici che permettono di sospendere la percezione del dolore, annullando per un breve periodo lo stato di coscienza con un sonno profondo.

Cosa avviene in pratica?

Una volta verifica la volontà della persona con una specifica informazione e spiegazione da parte del medico (in genere il trattamento è attuato da medici palliativisti anestesisti e da infermieri), al paziente vengono somministrati farmaci in grado di sedarlo profondamente, annullando la sua consapevolezza. La sedazione, come definiscono i medici palliativisti, produce l’interruzione intenzionale della percezione della sofferenza, una sofferenza che non è solo data dal dolore fisico, ma può essere anche di tipo esistenziale.

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