Somministrazione dei farmaci per via inalatoria

Consente di far arrivare il farmaco voluto direttamente nelle vie aeree. Possono essere somministrati farmaci che allargano i bronchi (broncodilatatori), farmaci cortisonici, farmaci antiallergici e antibiotici.
Con questa Guida si vogliono fornire le indicazioni e i suggerimenti per la corretta somministrazione dei farmaci per via inalatoria. In particolare si cerca di rispondere ai seguenti quesiti:

1. Perché nelle malattie respiratorie si usano i farmaci per via inalatoria?
2. Come funzionano gli aerosol dosati?
3. Che cosa sono gli spaziatori?
4. Come funzionano gli erogatori di polveri?
5. Come funzionano i nebulizzatori?

Perché nelle malattie respiratorie si usano i farmaci per via inalatoria?

La somministrazione dei farmaci per via inalatoria permette di portare i farmaci stessi direttamente nelle vie aeree. Praticamente tutti i farmaci più importanti che si usano per curare l’asma e la bronchite cronica possono essere somministrati in questo modo. Una volta inalati e giunti a bronchi e ai polmoni, questi farmaci si distribuiscono sull’ampia superficie delle vie aeree (decine di metri quadrati) con una concentrazione locale molto bassa che però garantisce un buon assorbimento della dose assunta e al contempo una riduzione degli effetti collaterali locali.

E’ VERO CHE LA CORRETTA SOMMINISTRAZIONE DIPENDE DA ALCUNE CARATTERISTICHE DEL FARMACO?

VERO. Il farmaco deve essere frazionato (nebulizzato) in particelle di dimensioni molto piccole. Per raggiungere i polmoni il diametro ideale delle particelle è di 1-3 μ. Le particelle di 2-4 μ si depositano a livello di bronchi e trachea, quelle >5 μ in bocca e nella faringe.

E’ VERO CHE USARE I FARMACI PER VIA INALATORIA È MOLTO SEMPLICE E NON RICHIEDE ALCUN ACCORGIMENTO O ATTENZIONE DA PARTE DI CHI DEVE PRENDERLI?

FALSO. Perché il trattamento per via inalatoria sia efficace e la dose di farmaco che raggiunge i polmoni sia adeguata, chi li usa deve conoscere e rispettare le istruzioni ricevute dagli operatori sanitari e disponibili nel foglietto illustrativo dei dispositivi. 
Per alcuni dispositivi (come gli aerosol dosati attivati manualmente) è necessario coordinare i movimenti respiratori con il momento dell’erogazione del farmaco; per altri dispositivi (come gli aerosol dosati attivati dal respiro e gli erogatori di polveri) si devono compiere uno o più atti inspiratori intensi e profondi. Occorre inoltre che bocca e labbra aderiscano perfettamente al connettore, in modo che non ci sia una dispersione del farmaco attraverso la bocca. 
Dopo ogni somministrazione, si raccomanda di sciacquare la bocca per eliminare i residui depositati sulle mucose e l’eventuale gusto sgradevole provocato dal passaggio della soluzione.

E’ VERO CHE CI SI PUÒ ACCORGERE FACILMENTE SE LA SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI INALATORI È STATA CORRETTA?

FALSO. Il fatto che molti principi attivi siano insapori non facilita nel capire se si è presa o no la dose di farmaco prescritta. Inoltre, solo alcuni dispositivi sono dotati di contatore di dose che indica il contenuto residuo nella confezione.
Se sulla confezione è semplicemente riportato il numero delle dosi, può essere utile annotare quando si comincia a usare il dispositivo.

E’ VERO CHE LA SOMMINISTRAZIONE DEVE PRECEDERE I PASTI?

VERO. I farmaci vanno somministrati prima dei pasti, per favorire un assorbimento migliore, dal momento che in chi ha problemi respiratori il pasto può rendere più faticosa l’inspirazione profonda. Qualora si debbano prendere più farmaci per via inalatoria i farmaci broncodilatatori vanno presi per primi per facilitare l’assorbimento a livello bronchiale dei farmaci successivi.

Come funzionano gli aerosol dosati?

Gli aerosol dosati erogano il farmaco in forma liquida, disciolto o sospeso in un gas propellente sotto pressione. Garantiscono un buon assorbimento del farmaco, la somministrazione della dose corretta e la praticità d’uso (la persona può portarli con sé e usarli all’occorrenza o quando prescritto).

E’ VERO CHE IL MECCANISMO DI EROGAZIONE VIENE SEMPRE ATTIVATO DAL PAZIENTE?

VERO. Gli aerosol dosati possono essere attivati manualmente o mediante il respiro. In entrambi i casi, quando il dispositivo viene attivato, un sistema a valvola rilascia un volume predeterminato di propellente che fornisce la forza per espellere e disgregare le particelle di farmaco. Ci sono poi i somministratori jet, un’evoluzione degli aerosol dosati ad attivazione manuale, progettati in modo tale da garantire una migliore penetrazione nelle vie aeree inferiori.

E’ VERO CHE CON ENTRAMBI I TIPI DI AEROSOL DOSATI È IMPORTANTE COORDINARE LA RESPIRAZIONE CON L’EROGAZIONE?

VERO. Prima di tutto è importante, con gli aerosol dosati, così come con qualsiasi dispositivo di somministrazione di farmaci per via inalatoria, che la somministrazione sia preceduta da una profonda espirazione. Solo in questo modo l’inspirazione successiva sarà adeguatamente efficiente e garantirà che la massima quantità di farmaco raggiunga i polmoni.
In secondo luogo l’inspirazione durante la quale avviene l’erogazione del farmaco deve accompagnarsi alla pressione della bomboletta con gli aerosol attivati manualmente, mentre con i dispositivi attivati dal respiro l’attivazione è automatica. A differenza degli altri dispositivi, attraverso il dispositivo 
jet si possono effettuare più atti respiratori per la stessa somministrazione.

E’ VERO CHE GLI AEROSOL DOSATI SONO ADATTI A TUTTI?

FALSO. Chi li usa deve essere in grado di usare correttamente il dispositivo. Gli aerosol ad attivazione manuale sono più difficili da usare. Con gli aerosol attivati dal respiro non ci sono invece particolari problemi per i pazienti con difficoltà respiratorie, perché i dispositivi sono progettati in modo da funzionare anche con atti respiratori meno vigorosi.
Alcune persone non raggiungono un’abilità sufficiente, anche se adeguatamente istruite. Un caso tipico sono i bambini sotto i 6 anni di età, che hanno inoltre una velocità di flusso respiratorio troppo bassa.

Che cosa sono gli spaziatori?

Gli spaziatori sono stati ideati per facilitare l’erogazione del farmaco per via inalatoria e portare la massima quantità della dose ai polmoni, evitando che una quota eccessiva di farmaco si depositi in bocca e nella faringe e risulti quindi inefficace.

E’ VERO CHE ESISTONO DIVERSI TIPI DI DISTANZIATORI CON MECCANISMI DI FUNZIONAMENTO DIFFERENTI?

VERO. Ci sono i distanziatori e le camere di espansione o reservoire.

I primi sono dispositivi cilindrici in materiale plastico che il farmaco deve percorrere prima di essere inalato. Durante questo percorso le particelle riducono la propria velocità e il proprio diametro e diventano quindi più idonee a raggiungere le basse vie aeree. Le seconde, in plastica o in metallo, funzionano invece da riserva di sostanza che viene trattenuta tra un atto respiratorio e l’altro. Gli spaziatori vanno usati effettuando più atti respiratori per ogni erogazione di farmaco. Le particelle del farmaco si distribuiscono nel volume interno al dispositivo e sono disponibili durante le inspirazioni successive.

E’ VERO CHE GLI SPAZIATO SONO CONTROINDICATI NEI BAMBINI?

FALSO. Gli spaziatori sono una soluzione particolarmente indicata per i bambini e le persone con problemi di coordinazione mano-respiro o che richiedono somministrazioni ripetute. Per favorire ulteriormente una corretta somministrazione dei farmaci inalatori nei bambini sotto i 2 anni si può anche connettere la camera di espansione a una maschera facciale naso-bocca.

E’ VERO CHE GLI SPAZIATORI SONO DISPOSITIVI MONOUSO?

FALSO. Il dispositivo va lavato con acqua e sapone neutro almeno una volta al mese e fatto asciugare all’aria senza strofinarlo, perché le pareti dello spaziatore dotate di carica elettrostatica possono ridurre le particelle di farmaco disponibili. Va sostituito almeno ogni anno o secondo le indicazioni della casa produttrice.

Come funzionano gli erogatori di polveri?

Negli erogatori di polveri il farmaco è disponibile in particelle finissime che vengono veicolate ai polmoni dal flusso dell’aria inspirata. Anche in questo caso garantiscono un buon assorbimento del farmaco, la somministrazione della dose corretta e la praticità d’uso (chi li utilizza può portarli con sé e usarli all’occorrenza o quando prescritto).

E’ VERO CHE ANCHE CON GLI EROGATORI DI POLVERI È DETERMINANTE LA COORDINAZIONE MANO-RESPIRO?

FALSO. Il grande vantaggio degli erogatori di polveri è che non occorre coordinare l’attivazione del dispositivo con l’inspirazione, per cui sono più facili da usare rispetto agli aerosol dosati. Di contro, quando le polveri erogate non hanno alcun sapore può essere difficile controllare l’effettiva fuoriuscita e inalazione del farmaco.

E’ VERO CHE GLI EROGATORI DI POLVERE VANNO SEMPRE RICARICATI A OGNI SOMMINISTRAZIONE DEL FARMACO?

FALSO. Tutto dipende dal tipo di erogatore. In commercio sono infatti disponibili gli erogatori monodose, composti da un dispositivo generalmente in plastica, che va effettivamente ricaricato ogni volta con capsule monodose. Questo piccolo disagio si confronta con il vantaggio di poter controllare lo svuotamento della capsula e quindi anche verificare che la dose sia corretta e, se necessario, di ripetere la manovra. Ci sono poi gli erogatori multidose che possono contenere fino a 100 dosi di farmaco, prelevate automaticamente una per una a ogni attivazione del dispositivo. Il controllo delle dosi residue è effettuato da un contatore.

Come funzionano i nebulizzatori?

I generatori di aerosol o nebulizzatori sono apparecchi in grado di trasformare una soluzione di aria e particelle di farmaco miscelate in un diluente in una “pioggia” finissima che, inalata, raggiungere le basse vie aeree. Esistono diversi tipi di apparecchi che impiegano diverse tecnologie per produrre il nebulizzato: pneumatici, a membrana, a ultrasuoni. Dato l’ingombro, la persona che li usa non può portare dovunque con sé gli apparecchi.

E’ VERO CHE I FARMACI O LE COMBINAZIONI DI FARMACI DA NEBULIZZARE VANNO PREPARATE SECONDO LE NECESSITÀ INDIVIDUALI?

FALSO. I farmaci destinati alla nebulizzazione sono di solito già pronti per l’uso. Se vanno preparati, la diluizione deve avvenire appena prima della somministrazione per via inalatoria, per ridurre il rischio di contaminazione o di alterazione del farmaco. Si deve verificare qual è il diluente adatto, anche se spesso si utilizza una fiala da 10 ml di soluzione fisiologica. Bisogna evitare di mescolare più farmaci poiché potrebbe esserci incompatibilità tra le diverse sostanze.
Bisogna verificare la compatibilità tra le caratteristiche chimico-fisiche della soluzione (acquosa, oleosa, sensibile agli aumenti della temperatura) e il tipo di apparecchio nebulizzatore impiegato (per esempio gli apparecchi a ultrasuoni non sono adatti per la somministrazione delle soluzioni oleose).

E’ VERO CHE LA SOMMINISTRAZIONE RICHIEDE L’UTILIZZO DI UNA MASCHERA?

FALSO. Per l’inalazione del farmaco si possono usare vari presidi (ghiera boccale, ghiera nasale, maschera nasale o bucconasale). La maschera va usata soprattutto nei neonati e nelle emergenze e deve aderire bene al volto della persona che deve respirare con la bocca.

E’ VERO CHE UNA SEDUTA DI INALAZIONE PUÒ DURARE PARECCHIO TEMPO?

FALSO. Una seduta non deve durare più di 10 minuti, soprattutto per i bambini. Durante questo breve periodo la persona deve stare comodamente seduta o semiseduta e respirare lentamente e profondamente. A fine seduta si deve tenere conto del residuo di soluzione rimasto nell’ampolla per calcolare la dose effettivamente somministrata.

E’ VERO CHE È IMPORTANTE UN’ACCURATA PULIZIA DEGLI APPARECCHI DI INALAZIONE?

VERO. La pulizia degli inalatori deve essere accurata e frequente per evitare la proliferazione batterica e la cristallizzazione dei residui di farmaco sulle superfici del dispositivo. Generalmente l’interfaccia respiratoria e il tubo che la collega al generatore di aerosol sono monouso, ma in caso fosse necessario riutilizzarli vanno sterilizzati. Le maschere vanno sostituite mensilmente. Le componenti principali riutilizzabili devono essere disinfettate, compresa la superficie esterna del compressore.

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