L’endoscopia digestiva

Questa metodica permette di verificare l’eventuale presenza di alterazioni o lesioni, di studiarne la natura (con prelievo di mucosa) e di effettuare piccoli interventi quali per esempio l’asportazione di polipi o l’arresto di emorragie.
Quando si effettua una endoscopia è molto importante che la persona sia preparata correttamente perché l’esame possa essere eseguito in modo completo, la presenza di residui di cibo nel tratto digerente può infatti portare a una diagnosi non corretta. Con questa Guida si vogliono fornire le indicazioni da seguire prima di essere sottoposti a un esame endoscopico dell’apparato digerente. In particolare si vuole rispondere alle seguenti domande:

1. In che cosa consiste l’endoscopia digestiva?
2. Quali raccomandazioni vanno seguite prima della gastroscopia?
3. Quali raccomandazioni vanno seguite prima della colonscopia?
4. Quali sono i rischi?

In che cosa consiste l’endoscopia digestiva?

L’endoscopia è una metodica diagnostica e terapeutica indispensabile per esplorare l’apparato digerente, analizzando in particolare il tratto digestivo superiore (esofago, stomaco e duodeno) e il tratto inferiore (colon e retto). L’esame si basa sull’uso dell’endoscopio, un sottile tubo flessibile al cui interno vi sono fibre ottiche, che a seconda del tipo di esame viene inserito dalla bocca o dall’ano e fatto avanzare lungo l’apparato digerente.
Gli esami più comunemente eseguiti con questa tecnica sono quindi:
– la gastroscopia;
– la colonscopia.

E’ VERO CHE IN CASO DI GASTROSCOPIA L’ENDOSCOPIO PUÒ ESSERE INSERITO DALLA BOCCA OPPURE DAL NASO?

VERO. L’endoscopio può raggiungere lo stomaco sia passando dalla bocca sia dal naso. La gastroscopia più classica si effettua con il passaggio dalla bocca: in questo caso la persona viene fatto sdraiare sul fianco sinistro e le viene spruzzato in bocca un anestetico locale per ridurre la sensibilità gola ed eliminare il riflesso del vomito.
In alternativa si può optare per la gastroscopia transnasale nella quale l’endoscopio, che in questo caso deve essere molto sottile (6 mm), viene inserito dal naso. Il vantaggio della gastroscopia transnasale è che la persona non ha lo stimolo del vomito, mantiene la possibilità di respirare e parlare in modo normale, riuscendo così a collaborare con l’équipe medica. Come per la gastroscopia tradizionale la persona viene fatta sdraiare sul fianco sinistro e la sonda viene inserita nel naso senza alcun bisogno di sedazione.

E’ VERO CHE LA COLONSCOPIA È UN ESAME DIAGNOSTICO FONDAMENTALE PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE DEL COLON?

VERO. La colonscopia è l’esame più accurato per lo studio del colon. In particolare consente di vedere se vi sono polipi o tumori nell’intestino, prima ancora che si manifestino con disturbi. Inoltre durante l’esame qualora vi fossero dei polipi questi possono essere asportati e si possono eseguire prelievi della mucosa (biopsia) per analizzarne la struttura. L’esame endoscopico può, dunque, assumere anche significato terapeutico. Il polipo, una volta asportato viene inviato al laboratorio per l’esame istologico. L’asportazione dei polipi è solitamente indolore.

E’ VERO CHE LA GASTROSCOPIA È RACCOMANDATA SE SI HANNO CONTINUI PROBLEMI DIGESTIVI?

VERO. Il medico, e comunque è sempre lui a decidere l’opportunità o meno di fare l’esame, può prescrivere una gastroscopia in caso di continui problemi digestivi, oppure bruciore o acidità di stomaco ricorrenti, dolore nella parte superiore dell’apparato digerente, vomito ripetuto. La gastroscopia consente di osservare nel dettaglio la superficie mucosa del tratto digestivo superiore, e quindi è utile per diagnosticare malattie come:
– l’esofagite, cioè una infiammazione della mucosa dell’esofago spesso legata alla presenza di un reflusso gastro-esofageo;
– l’ulcera dello stomaco o del duodeno;
– la gastrite o la duodenite, cioè l’infiammazione della mucosa di stomaco o duodeno;
– il tumore dell’esofago e dello stomaco.
Durante l’esame è possibile prelevare campioni di mucosa (biopsia) e secreti, per valutare condizioni non evidenti, come per esempio la presenza dell’
Helicobacter pylori, il batterio responsabile della formazione dell’ulcera peptica.

Quali raccomandazioni vanno seguite prima di sottoporsi a una gastroscopia?

Il giorno della gastroscopia è importante che la persona si presenti a digiuno da almeno 6 ore, perché la presenza di residui alimentari nello stomaco impedisce la corretta esecuzione dell’indagine e può causare vomito. Il giorno che precede l’esame si consiglia di seguire quindi una dieta leggera (minestrina, formaggio fresco, pure) in modo da favorire un rapido svuotamento gastrico.
Se la persona è in terapia può prendere i medicinali, se indispensabili, avendo però l’accortezza di non prendere prodotti antiacidi o carbone vegetale.
Al momento della prenotazione o comunque una quindicina di giorni prima dell’esame va segnalato al medico con quali terapie si è in cura e se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti, antiaggreganti o antinfiammatori. In alcuni casi infatti può essere necessario sospendere la terapia antiaggregante o anticoagulante una settimana prima dell’esame.
Il giorno dell’esame inoltre è importante che il soggetto porti con sè eventuali referti precedenti (gastroscopie precedenti, radiografie, elettrocardiogrammi ed esami ematochimici recenti) e che segnali eventuali allergie.

E’ VERO CHE I SOGGETTI CARDIOPATICI NON DEVONO ASSUMERE LA TERAPIA PRIMA DELLA GASTROSCOPIA?

FALSO. I soggetti in terapia cardiologica e antipertensiva possono assumere regolarmente la terapia al mattino, possibilmente 2 ore prima dell’esame.

E’ VERO CHE PRIMA DELLA GASTROSCOPIA È NECESSARIO EFFETTUARE L’ANESTESIA GENERALE?

FALSO. Prima di eseguire una gastroscopia non è necessario effettuare alcun tipo di anestesia tuttavia molti richiedono la somministrazione per via endovenosa di un sedativo che consente di rilassare la persona riducendo l’ansia e rendendo così l’esame meno fastidioso. Con la sedazione il soggetto ha la capacità di cooperare ai comandi verbali.
L’anestesia generale è invece raccomandata se si deve eseguire la gastroscopia in un bambino.
I soggetti che richiedono la sedazione dopo l’esame devono evitare di guidare l’automobile o altro veicolo e di eseguire attività che richiedano la prontezza di riflessi fino al completo smaltimento del sedativo.

Quali raccomandazioni vanno seguite prima di sottoporsi alla colonscopia?

Per poter effettuare l’esame e avere una visione adeguata della superficie interna, è indispensabile che il colon sia libero da feci. Per ottenere una buona pulizia intestinale è necessario seguire nei due o tre giorni che precedono l’esame una preparazione basata su raccomandazioni dietetiche e sull’uso di lassativi. In particolare in caso di colonscopia a un adulto si raccomanda di:
– evitare cibi a elevato contenuto di fibre (frutta e verdure);
– assumere prevalentemente riso, brodo magro, carni magre;
– bere 1 litro di acqua al giorno.
Nel caso l’esame sia fissato per la mattina si consiglia per il giorno precedente l’esame una dieta liquida (acqua, tè, brodo) fino al momento dell’esame. Nel caso invece di appuntamento per il pomeriggio si raccomanda una dieta liquida a partire dalle ore 12 fino al momento dell’esame.
Oltre alla dieta è raccomandato l’uso di un lassativo salino che verrà assunto con modalità diverse in funzione del prodotto prescritto dal medico.

E’ VERO CHE PRIMA DELLA COLONSCOPIA È NECESSARIO FARE ANCHE UN CLISTERE?

VERO/FALSO. Il clistere è indicato nei casi in cui dopo l’assunzione dell’ultima dose di lassativo salino si dovesse osservare l’emissione di feci ancora solide o semisolide. In questo caso è raccomandato l’uso di uno o due clisteri a base di fosfato di sodio un paio di ore prima dell’esame.

E’ VERO CHE IN ALCUNI CASI È OPPORTUNO ASSUMERE UNA TERAPIA ANTIBIOTICA PRIMA DELLA COLONSCOPIA?

VERO. Nei soggetti portatori di protesi valvolari cardiache o di altri dispositivi endovascolari oppure con una storia precedente di endocardite o con una cardiopatia congenita è raccomandata una terapia antibiotica nei due giorni che precedono la colonscopia. Tale terapia va prescritta e stabilita dal medico in funzione del caso specifico.

Quali sono i rischi dell’endoscopia?

Le procedure endoscopiche sono procedure sicure che solo in casi rari si possono avere complicanze come:
– perforazione dell’organo;
– emorragia;
– problemi cardiorespiratori.
Queste complicanze sono solitamente legate alla presenza di patologie associate. Va segnalato che se dopo l’esame si dovessero notare segni di una possibile complicanza (per esempio sangue nelle feci, oppure difficoltà a deglutire o dolore all’addome) è importante contattare subito al medico.

E’ VERO CHE LA COLONSCOPIA E LA GASTROSCOPIA SONO DOLOROSE?

VERO/FALSO. Se l’esame è condotto in sedazione il fastidio per la persona è notevolmente ridotto. Se però non si vuole la sedazione, il passaggio dello strumento e l’esplorazione possono determinare fastidio sia in caso di colonscopia sia in caso di gastroscopia.

E’ VERO CHE DOPO L’ESAME SI POSSONO AVERE DISTURBI LIEVI?

VERO. Nelle ore successive alla colonscopia si può sviluppare gonfiore addominale. E’ consigliabile attendere almeno un’ora dopo il termine dell’esame prima di lasciare la struttura in cui si è eseguito l’esame. Il pieno recupero avverrà totalmente a partire dal giorno successivo.
Dopo la gastroscopia si possono presentare alcuni problemi minori, come un leggero bruciore alla gola o una sensazione di gonfiore all’addome. Di solito, questi sintomi dovuti soprattutto all’effetto dell’anestetico scompaiono entro 12 ore.

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