I presidi per l’incontinenza dovrebbero essere usati come supporto a una terapia specifica per l’incontinenza stessa. Spesso invece si ricorre per esempio all’uso dei pannoloni nell’anziano per comodità, causando in tal modo un aggravamento del disturbo perché la persona perde anche la poca autonomia residua e diventa dipendente dal pannolone. Con questa Guida si vuole aiutare il cittadino a capire quando occorre ricorrere ai presidi e nel caso quali sono i più adatti per le sue necessità. In particolare si risponderà ai seguenti quesiti:
1. Che cosa si intende per incontinenza?
2. Quali sono i presidi per l’incontinenza?
3. Quando vanno usati i presidi?
4. Come vanno scelti i presidi?
5. Quali sono le complicanze dell’uso dei presidi?
Che cosa si intende per incontinenza?
Per incontinenza urinaria o fecale si intende l’incapacità a trattenere l’urina o le feci a causa di alterazioni anatomiche o funzionali degli sfinteri della vescica o del retto.
Le principali cause di incontinenza urinaria cronica sono le condizioni che interessano le basse vie urinarie, per esempio le infezioni, l’assunzione di alcuni tipi di farmaci, le situazioni che provocano un aumento della produzione di urina o le malattie che causano disabilità fisica e rallentano i movimenti oppure ancora i disturbi di tipo psicologico.
L’incontinenza fecale è causata più spesso da problemi a livello rettale, o da patologie del sistema nervoso come la paraplegia (paralisi degli arti inferiori) o la demenza.
E’ VERO CHE ESISTONO VARIE FORME DI INCONTINENZA URINARIA?
VERO. Le più comuni sono:
– l’incontinenza “da sforzo” o “da stress”, che si verifica quando si compie uno sforzo anche minimo come per esempio uno starnuto o una risata, ed è più frequente nelle donne che hanno partorito;
– l’incontinenza da urgenza, che è associata a uno stimolo impellente a urinare: se non si riesce a raggiungere il bagno in tempo la vescica può svuotarsi in qualunque momento;
– l’incontinenza neurogena, che si ha quando viene a mancare la coordinazione tra cervello, midollo spinale e vescica;
– l’enuresi, che si manifesta quando la perdita di urina avviene di notte.
E’ VERO CHE L’INCONTINENZA URINARIA È UN PROBLEMA FREQUENTE?
VERO. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono almeno 200 milioni nel mondo le persone che soffrono di incontinenza urinaria. Si calcola che nella popolazione tra i 15 e i 64 anni ne soffra dall’1,5 al 5% degli uomini e dal 10 al 30% delle donne. In generale oltre i 65 anni d’età aumenta l’incontinenza da urgenza mentre si riduce quella da stress.
E’ VERO CHE QUANDO SI CREDE DI AVERE UNA INCONTINENZA È BENE RIVOLGERSI AL MEDICO?
VERO. In alcuni casi l’incontinenza è curabile, è buona regola quindi consultare il medico. Per avere una diagnosi accurata è importante riferire al medico quanto spesso accade di perdere l’urina o le feci, se ci sono situazioni particolari in cui accade (per esempio quando si ride o se si starnutisce) e quali farmaci si stanno prendendo per altre malattie.
Quali sono i presidi per l’incontinenza?
I presidi utilizzati per la gestione dell’incontinenza sono:
– presidi assorbenti monouso (pannoloni e assorbenti);
– condom (cateteri esterni);
– sacche di raccolta.
I presidi assorbenti comprendono sia pannoloni che vengono indossati al posto dello slip sia gli assorbenti da indossare sotto i normali slip.
I condom (o cateteri esterni) sono guaine in lattice o in materiale sintetico dotati di un tubo di scarico e collegati con una sacca di raccolta e costituiscono una valida alternativa al catetere urinario vero e proprio.
Le sacche di raccolta permettono la raccolta delle urine delle 24 ore. In commercio ne esistono di due tipi: quelle da letto, indicate per le persone che non sono in grado di muoversi, che hanno un tubo di raccordo più lungo, e quelle da gamba, più piccole con tubo più corto, che vengono bloccate alla gamba o alla coscia della persona in grado di camminare.
E’ VERO CHE TUTTI I PRESIDI ASSORBENTI SONO FATTI IN MODO DA LASCIARE LA CUTE ASCIUTTA?
VERO. Tutti i presidi assorbenti contengono al loro interno dei polimeri che a contatto con l’urina si trasformano in gel: in tal modo la superficie rimane asciutta così come la cute perché non viene mai a contatto con il gel. Questa tecnologia riduce il rischio di macerazione della cute ma è comunque importante cambiare il pannolone, se bagnato. L’assorbenza dei presidi varia da prodotto a prodotto e si va dai 60 ai 2.000 ml.
E’ VERO CHE LE SACCHE DI RACCOLTA SONO TUTTE RIUTILIZZABILI?
FALSO. Sono riutilizzabili le sacche con valvola antireflusso. Questo meccanismo, che evita la risalita dell’urina in vescica e la contaminazione batterica, è presente nella maggior parte delle sacche di raccolta oggi disponibili.
Quando vanno usati i presidi?
L’uso dei presidi per l’incontinenza non può e non deve prescindere dall’attuazione di interventi di altro tipo per favorire il controllo volontario degli sfinteri. Secondo i dati degli studi effettuati sull’impiego di questi presidi, l’uso del pannolone assorbente provoca una sorta di dipendenza e in circa il 70% dei casi causa una riduzione nella motivazione del controllo degli sfinteri con altre tecniche. Secondo il tipo di incontinenza è quindi importante chiedere al medico e all’infermiere che cosa si può fare per migliorare il controllo degli sfinteri.
E’ VERO CHE IN CASO DI INCONTINENZA DA STRESS È UTILE FARE ESERCIZI SPECIFICI DI GINNASTICA?
VERO. Soprattutto le donne durante la gravidanza e il parto vanno incontro a un indebolimento dei muscoli pelvici che potrebbe portare nel tempo a problemi di incontinenza più o meno gravi. Regolari esercizi di contrazione della muscolatura pelvica (per esempio contrarre i muscoli trattenendo l’urina) può essere utile a contenere e controllare questo disturbo.
E’ VERO CHE SOPRATTUTTO IN CASO DI DISTURBI COGNITIVI UN INTERVENTO UTILE È RENDERE L’ACCESSO AL BAGNO PIÙ EVIDENTE?
VERO. L’episodio di incontinenza può verificarsi perché la persona non riesce a trovare il bagno in tempo, persino in casa propria. È perciò essenziale fare in modo che il bagno sia identificato con chiarezza, per esempio dipingendo la porta di un colore diverso.
Inoltre è importante che il bagno sia confortevole, facile da usare e l’ambiente riscaldato, così da favorire la permanenza per tutto il tempo necessario.
Per gli uomini con difficoltà a ricordare dove urinare, può essere d’aiuto colorare l’acqua nel water, per creare un contrasto e renderlo quindi più facile da distinguere.
E’ VERO CHE PER RIDURRE GLI EPISODI DI INCONTINENZA E QUINDI EVITARE L’USO DEI PRESIDI CONVIENE BERE POCO?
FALSO. E’ molto importante che l’anziano continui a bere all’incirca 8 bicchieri di acqua al giorno, salvo diversa indicazione medica. Per ridurre il rischio di episodi di incontinenza notturna si può evitare di bere appena prima di andare a letto.
Come vanno scelti i presidi?
Non esistono a oggi studi che confrontino l’efficacia di diversi tipi di pannolone, tuttavia quando si deve scegliere il tipo di presidio assorbente occorre considerare vari fattori: il tipo di incontinenza, la gravità, la capacità motoria e più in generale lo stile di vita.
Le principali tipologie di presidi assorbenti disponibili sono:
– pannolini rettangolari, che hanno scarsa capacità assorbente per cui possono essere utili in caso di incontinenza urinaria lieve. Questa tipologia di pannolone è sconsigliata per gli uomini in quanto la forma non è funzionale all’anatomia maschile;
– pannolini per l’incontinenza leggera, che si indossano sotto gli slip;
– pannolini sagomati per l’incontinenza medio-grave, che hanno varie misure e si possono usare sotto gli slip abituali oppure con una mutanda elastica di fissaggio che garantisce una maggiore stabilità;
– mutandine assorbenti elasticizzate, che si indossano al posto di un normale slip;
– pannoloni a mutandina con chiusura con adesivi laterali, o con chiusura a cintura a velcro, soprattutto per le persone costrette a letto.
E’ VERO CHE NELLA PERSONA OBBLIGATA A LETTO È PREFERIBILE USARE PANNOLONI CON ADESIVI LATERALI DI CHIUSURA?
VERO. Nelle persone costrette a letto i pannoloni che possano essere chiusi con adesivi laterali o con cintura a velcro rimangono su meglio e si riduce in questo modo il rischio di fuoriuscita di urina e/o feci.
E’ VERO CHE LA DIMENSIONE DEL PANNOLONE È UN FATTORE DA NON SOTTOVALUTARE?
VERO. Quando si sceglie il tipo di pannolone occorre conoscere le caratteristiche della persona che dovrà indossarlo e considerare anche il possibile imbarazzo conseguente all’impiego di questo presidio. Se l’incontinenza è lieve può essere preferibile scegliere assorbenti più piccoli, perché sono meno evidenti e non limitano i movimenti.
E’ VERO CHE I PRESIDI AD ASSORBENZA SONO QUELLI PIÙ USATI ANCHE NELL’UOMO?
FALSO. Nell’uomo è molto usato il condom, una sorta di guaina autocollante che viene raccordata a un sacchetto cosciale di raccolta per l’urina. E’ disponibile in diverse misure (quanto più precisa è la misura, tanto maggiore sarà l’adesività) ed è facilmente applicabile dalla persona stessa. Per favorire l’adesione al pene può essere fissato con mastice (pasta adesiva fornita insieme alla guaina) oppure con fascette adesive. La pelle va preparata al fissaggio con una scrupolosa igiene intima. Si deve evitare l’uso di emollienti oleosi o cremosi che riducono l’adesività dei collanti usati, così come di saponi troppo aggressivi che possono irritare ed essiccare eccessivamente la cute. Il condom va sostituito quotidianamente e va controllato che non vi siano segni di macerazione o irritazione, provocati dallo sfregamento del pene contro l’estremità interna del condom. Non sono rari i casi di infezione delle vie urinarie.
E’ VERO CHE I DISPOSITIVI CONDOM SONO DISPONIBILI SOLO PER L’UOMO?
FALSO. Esistono anche dispositivi condom per la donna. Si tratta di una sacca di raccolta di urine che si collega direttamente alla vulva con pasta adesiva.
Quali sono le complicanze dell’uso dei presidi?
Le persone costrette a letto che utilizzano il pannolone hanno un rischio più alto di andare incontro a lesioni da decubito perché la pelle rimane umida e quindi si può lacerare più facilmente e perché i batteri contenuti nelle feci e nell’urina possono causare la comparsa di infezioni locali.
Per ridurre il rischio di infezioni e di lesioni è importante quindi controllare regolarmente la cute nella zona perineale. In particolare occorre verificare che non vi siano:
– arrossamenti;
– irritazioni;
– vescicole.
E’ VERO CHE LA CUTE VA DETERSA DOPO OGNI EVACUAZIONE?
VERO. La cute va detersa dopo ogni evacuazione o minzione per evitare il contatto con urine e feci. E’ importante utilizzare un detergente non aggressivo, non profumato, poco schiumogeno e quindi facile da risciacquare. Il lavaggio deve essere delicato e la cute deve essere asciugata bene. Se indicato, possono essere applicate anche paste (come quella all’ossido di zinco) che agiscono da barriera per mantenere la pelle asciutta. E’ importante inoltre il cambio di biancheria quotidiano o più frequente qualora ci siano perdite che fuoriescono dai presidi utilizzati.
E’ VERO CHE SE SI OSSERVA UN ARROSSAMENTO DELLA PELLE È PREFERIBILE DIRLO ALL’INFERMIERE O AL MEDICO?
VERO. Se si osserva una zona arrossata o se si rileva la presenza di una lesione, anche se piccola, è bene farla vedere a un operatore sanitario. Per prevenire le lesioni da decubito nelle persone obbligate a letto, oltre all’igiene è importante cercare di far cambiare spesso posizione (per indicazioni ulteriori si consiglia la guida Prevenzione delle lesioni da decubito).
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